Fino a pochissimi anni fa si riteneva che lo stomaco fosse completamente sterile a causa della sua elevata acidità e che solo il batterio Helycobacter Pylori (scoperto nel 1983) fosse in grado di colonizzarne la mucosa.
In realtà, solo nel 2015 gli studi basati sul sequenziamento del DNA batterico hanno completamente ribaltato tale errata convinzione, dimostrando che l’ambiente gastrico ha un suo vero e proprio Microbiota composto da diverse specie batteriche. Nello specifico, parliamo di Actinobacteria, Bacteroidetes, Firmicutes e Proteobacteria, con predominanza del genere Streptococcus.
Certamente più piccolo di quello intestinale, il Microbiota gastrico è fondamentale per regolare il corretto equilibrio tra produzione di acido cloridrico e muco protettivo, contribuendo inoltre a contrastare eventuali microrganismi patogeni introdotti con gli alimenti e per contaminazione ambientale.
Purtroppo, è sempre più evidente che il Microbiota gastrico nella popolazione generale è spesso compromesso nella sua delicata integrità per diverse cause, in particolare a seguito di assunzione prolungata o frequente di alcuni farmaci.
Tra questi, i più dannosi per la flora microbica intestinale troviamo i gastroprotettori (o Inibitori di Pompa Protonica), gli antinfiammatori non steroidei (FANS), i farmaci cortisonici, gli antiaggreganti piastrinici (come l’Acidio Acetilsalicilico) e gli antibiotici.
Tutti questi farmaci, direttamente o indirettamente, alterano in maniera sensibile il PH gastrico, inducendo nel tempo un’inevitabile Disbiosi Gastrica con perdita progressiva delle specie batteriche fisiologicamente presenti nello stomaco. Conseguenza di questo danno a carico del Microbiota gastrico è la comparsa di sintomi di cattiva digestione, bruciore o dolore gastrico, fino ad arrivare a disturbi intestinali conseguenti alla non adeguata digestione degli alimenti da parte dello stomaco.
Inoltre, la perdita progressiva di batteri del Microbiota gastrico aumenta sensibilmente il rischio di proliferazione di batteri patogeni a livello intestinale, talora responsabili di vere e proprie infezioni decisamente severe come quella da Clostridium Difficile, tutt’altro che rara nei pazienti sottoposti da anni a trattamento con gastroprotettori Inibitori di Pompa Protonica.
Tale evidenza è stata ben descritta in una pubblicazione scientifica del 2012 sull’ American Journal of Gastroenterology (:Chun Shing Kwok, Aaron Kobina Arthur, Chukwudubem Ifeanyichukwu Anibueze, Sonal Singh, Rodrigo Cavallazzi and Yoon Kong Loke, Risk of Clostridium difficile Infection With Acid Suppressing Drugs and Antibiotics: Meta-Analysis, The American Journal of Gastroenterology , doi:10.1038/ajg.2012.108).
Prossimamente vedremo come conservare o ripristinare l’integrità dell’equilibrio del Microbiota gastrico grazie alla dieta ed all’integrazione probiotica mirata.