I Social Media sono ormai entrati prepotentemente nella nostra vita quotidiana, consentendoci con estrema facilità di informarci in tempo reale, di comunicare con le persone anche lontane o concretamente irraggiungibili, di condividere le nostre esperienze personali con una moltitudine di contatti connessi in Rete. Inoltre, negli ultimi anni sono entrati a far parte anche della vita dei bambini e degli adolescenti, grazie alla diffusione di App e canali dedicati appositamente all’infanzia.
Tuttavia, i Social Media possono rappresentare un concreto pericolo se utilizzati dai più piccoli senza un’attenta sorveglianza da parte dei genitori. È noto, infatti, che sempre più frequenti e preoccupanti sono i casi di truffe, cyberbullismo, diffusione di siti e contenuti dal carattere violento, con evidenti ed espliciti componenti di natura sessista o razzista in cui anche i più piccoli possono incappare attraverso la Rete. A livello sociale sono oggi assai allarmanti i dati relativi all’esposizione dei bambini a fenomeni come l’hate speech (l’odio rivolto verso determinate categorie) e il body shaming (derisione e offesa di persone per il loro aspetto fisico), per non parlare delle fake news.
E’ sempre più evidente come l’esposizione continua alla realtà virtuale caratteristica dei Social Media stia influendo negativamente a vari livelli sullo sviluppo neuro-cognitivo e comportamentale dei bambini già dalla prima infanzia (ovvero già nei primi 3 anni di vita!), con un conseguente e preoccupante aumento di casi di dislessia, ritardo di sviluppo del linguaggio, dell’acquisizione delle normali competenze e abilità, isolamento sociale, alterazione della percezione di sé, senso di disagio e inadeguatezza, fino ai disturbi dell’alimentazione (anoressia/bulimia) ed alla sindrome ansioso-depressiva.
Fatte queste considerazioni, è opportuno ed urgente che in ogni famiglia vi sia, da parte dei genitori, un più rigido controllo sull’accesso ad Internet ed in particolare sull’utilizzo dei Social Media da parte dei bambini e degli adolescenti, incrementando e stimolando fortemente le attività ludiche, di svago e di condivisione sociale basate sui rapporti interpersonali diretti.
Occorre, insomma, una forte ed urgente presa di coscienza da parte dei genitori riguardo ai potenziali e concreti rischi che i minori corrono, fin dalla prima infanzia, a causa di una scorretta ed incontrollata fruizione del Web e dei Social Media.