Il Microbiota Intestinale, ovvero la flora microbica presente sulla mucosa del tratto gastrointestinale, è composta prevalentemente da batteri, ma anche da virus e altri microrganismi, tra i quali anche i lieviti del genere Candida.
In condizioni di integrità ed equilibrio del Microbiota, la Candida si comporta come un fungo saprofita e commensale, ovvero assolutamente innocuo. Tuttavia, in caso di alterazioni complesse della flora intestinale, la Candida può trasformarsi in lievito patogeno, andando incontro ad un incontrollato sviluppo che produce uno stato infiammatorio sistemico.
Le principali cause della candidosi intestinale sono:
– terapie antibiotiche, soprattutto se prolungate o ricorrenti
– terapie a base di cortisone e farmaci antinfiammatori
– chemio e radioterapie in ambito oncologico
– stati di immunodepressione
– stati di stress prolungati
– alcoolismo
– diabete
– eccessiva assunzione abituale di zuccheri
I sintomi più comuni della candidosi intestinale sono l’irregolarità della funzione intestinale con prevalenza di diarrea o alternanza di diarrea e stipsi, cattiva digestione, reflusso gastroesofageo, meteorismo e flatulenza spesso accompagnati da dolori addominali, prurito cutaneo, eczema, stanchezza cronica, irritabilità e malessere generale.
In presenza di uno o più di questi sintomi, è bene ricercare la Candida mediante un esame sulle feci per poter provvedere con adeguata terapia.
Tale valutazione va necessariamente affiancata ad una più completa indagine in tema di disbiosi Intestinale, poiché la candidosi intestinale è sempre correlata ad una profonda alterazione del Microbiota.