La vitamina C, o acido ascorbico, fa parte del gruppo delle vitamine cosiddette idrosolubili, che non possono essere accumulate nell’organismo e devono essere regolarmente assunte attraverso l’alimentazione.
La vitamina C, contenuta soprattutto nella frutta e negli ortaggi freschi come gli agrumi, le fragole, i kiwi, gli spinaci, i broccoli, i pomodori e i peperoni, è molto sensibile alle alte temperature, per cui la cottura degli alimenti in cui è contenuta ne determina la distruzione.
La vitamina C è dotata di proprietà antiossidanti, sostiene il sistema immunitario e concorre a prevenire il rischio di sviluppo di tumori, inibendo la sintesi di sostanze cancerogene. Il suo apporto, inoltre, è fondamentale per la neutralizzazione dei radicali liberi, molecole implicate nei processi infiammatori e di invecchiamento cellulare.
Attualmente la carenza conclamata di vitamina C è assai rara, mentre in passato colpiva particolarmente le popolazioni che avevano un regime alimentare estremamente povero di frutta e verdura. Anticamente lo Scorbuto, malattia che colpiva soprattutto i marinai che per lunghi mesi di navigazione non assumevano né frutta né verdura, comportava una condizione di apatia, anemia, inappetenza, sanguinamenti cutanei e delle gengive, caduta dei denti, dolori muscolari.
Oggi è ancora radicata la convinzione che si debba assumere vitamina C in corso di raffreddore o influenza per contrastare i virus, ma in realtà la vitamina C non sembra essere in grado né di prevenire né di curare tali patologie. Semmai possiamo dire che può ridurre lievemente il decorso delle malattie da raffreddamento, purché assunta regolarmente durante la stagione fredda.
Il fabbisogno medio giornaliero di vitamina C è di 75 mg nell’uomo e 60 mg nella donna, e va certamente aumentato in corso di gravidanza o allattamento. E’ comunque ampiamente dimostrato che il miglior modo per assumere tale vitamina è consumare regolarmente almeno 2 porzioni di frutta e verdura cruda ogni giorno, particolarmente rispettando la stagionalità e la freschezza di tali alimenti.