L’obesità infantile è una condizione sempre più diffusa che rischia di trasformarsi in una vera e propria emergenza sanitaria. L’OMS stima che siano 340 milioni i bambini e gli adolescenti, tra i 5 e i 19 anni, che soffrono di un eccesso di peso, mentre nel nostro Paese secondo i più recenti dati Istat è sovrappeso il 35-40% della popolazione pediatrica tra i 3 e i 17 anni.
Dagli anni 70-80 ad oggi, la percentuale di bambini in eccesso di peso è praticamente raddoppiata e continua ad aumentare, tanto che le più autorevoli Società di Pediatria stanno sempre più allertando i Pediatri circa la necessità di intervenire preventivamente per arginare questa tendenza. Le cause di questo fenomeno sono evidenti:
- eccessiva disponibilità di cibo
- assunzione di alimenti processati industrialmente, carichi di zuccheri, grassi saturi, sale, additivi
- scarso consumo di frutta e verdura, a fronte di eccessiva assunzione di farine raffinate, dolciumi, bevande zuccherate
- dieta monotona
- sedentarietà
Ciò che deve far riflettere è che un bambino sovrappeso/obeso è fortemente a rischio di diventare un adulto malato, poiché l’obesità è un fattore determinante nel panorama delle più diffuse patologie dell’era moderna: accidenti cardiovascolari, diabete, ipertensione arteriosa, iper-colesterolemia.
Oggi sappiamo che la correzione dello stile di vita, la dieta bilanciata e l’attività fisica sono fondamentali fin dalla prima infanzia per prevenire l’obesità. Inoltre, moltissimi studi in ambito di correlazione tra metabolismo e Microbiota Intestinale evidenziano come sia fondamentale valutare lo stato di disbiosi intestinale dei bambini con eccesso ponderale.
Come nell’adulto, anche il bambino obeso è certamente disbiotico, ovvero ha una flora microbica intestinale alterata con prevalenza di batteri del genere Firmicutes: tali batteri sono in grado di indurre progressivamente l’aumento di produzione di grasso addominale, responsabile di attivazione infiammatoria cronica, dannosa per ogni organo.