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Stress e cattiva digestione: la relazione tra condizione neuro-ormonale e digestione all’interno dell’organismo.

Quando parliamo di STRESS facciamo riferimento ad una serie di situazioni oggettive (ansia, problemi sul lavoro, preoccupazioni varie) a cui il nostro organismo reagisce attivando una complessa risposta neuro-ormonale regolata dal cosiddetto Asse Ipotalamo-Ipofisi-Surrene.

In parole più semplici, di fronte ad eventi stressanti si attiva la produzione di ormoni che aiutano l’organismo a reagire alle situazioni difficili, in particolare attraverso la stimolazione delle ghiandole surrenaliche, con conseguente aumento di produzione di Adrenalina, Noradrenalina e Cortisolo.

Questi tre ormoni, definiti appunto “ormoni dello stress”, inducono a livello gastrico una serie di effetti come la contrattura della muscolatura dello stomaco, gli spasmi della valvola pilorica (quella che consente il passaggio del cibo dallo stomaco al primo tratto intestinale), l’aumento della produzione di acido cloridrico e la ridotta produzione del muco che protegge la parete dello stomaco dall’aggressione dell’acido 🫗.

Per tali motivi, in condizioni di forte stress la digestione diventa più difficoltosa, con sensazione di peso allo stomaco, bruciore, gonfiore anche dopo piccoli pasti, fino al reflusso gastroesofageo. Se la condizione di stress non si risolve rapidamente ma persiste a lungo, l’infiammazione della mucosa dello stomaco rischia di tradursi in una vera e propria gastrite cronica, responsabile di un quadro di cattiva digestione ed elaborazione del cibo che si ripercuote inevitabilmente anche sul corretto assorbimento intestinale.

Certamente, lo stile di vita complessivo incide notevolmente: mangiare di fretta o saltare i pasti, abusare di caffè o alcoolici, fumare, dormire poco e male sono ulteriori elementi peggiorativi che vanno necessariamente corretti.

La raccomandazione è in questi casi piuttosto articolata: mangiare con calma, assumere regolarmente verdure, frutta e cibi “leggeri” evitando quelli acidi o acidificanti (caffè, aceto, alcoolici, pomodoro, cioccolato, agrumi, grassi animali), assumere eventualmente al bisogno antiacidi, rispettare gli orari dei pasti, trovare il tempo per qualche svago rilassante, garantirsi il più possibile un sonno adeguato.

E’ bene ricordare che il nostro sistema digerente è molto sensibile agli stati di stress, ai quali dobbiamo fare molta attenzione intervenendo per tempo anche considerando un’eventuale supporto psicologico laddove la situazione fosse particolarmente complessa, come nei casi di sindrome ansioso-depressiva e disagio psico-sociale, sia nell’adulto che nel bambino.